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venerdì 15 novembre 2013

ARROGANZA? IPOCRISIA?

IPOCRISIA? ARROGANZA?



Il Ministro della giustizia Cancellieri afferma:
    1. L'incarico di mio figlio Piergiorgio Peluso nella società Fonsai è frutto esclusivamente di pregresse esperienze nel mondo bancario e finanziario. 
    2. A differenza di quanto riportato da alcuni mezzi di informazione, non ho mai sollecitato la scarcerazione di Giulia Ligresti nè indotto nessun altro a iniziative in tal senso
    3. In nessun modo la mia carriera è stata influenzata nè da questo nè da altri rapporti personali, sono una persona libera che non ha debiti di riconoscenza
La prima affermazione del ministro riguardo al figlio costituisce per me il vero mistero,: ma come fa una persona a pensare che certe circostanze siano completamente prive di peso? Le spiegazioni possibili sono due:
  1. Arroganza: io sono e la mia progenie è brava a prescindere 
  2. Ipocrisia: So benissimo come vanno le cose ma me ne guardo bene dall'ammetterlo.
Il primo caso prefigura un tipo di persona distaccata dalla realtà che si ritiene al di sopra di qualunque critica perché superconfidente nei propri riferimenti morali e nella propria dirittura. Il secondo caso prefigura un disonesto che vergognandosi  (forse) della propria immoralità, la nasconde.
Impossibile stabilire il peso che possano avere questi due fattori. 
In entrambi i casi si tratterebbe di una persona  a cui,  chi sta sopra ha ritenuto opportuno  affidare  responsabilità di un certo peso. 
Anche a voler essere  pragmatici  e sforzarsi a giudicare l'operato globale della persona in esame a prescindere dal singolo caso, resta il fatto che qualunque risultato positivo costui possa aver conseguito, questo è stato conseguito da un individuo con delirio di onnipotenza o consapevolmente disonesto il che non può non inficiare il risultato finale.

Da chi ricopre ruoli di responsabilità tali da influenzare il destino di altri, si deve pretendere sempre il massimo in termini personali e professionali. Secondo me è fallace l'opinione di molti secondo cui chi è personalmente carente possa essere professionalmente eccellente. Un ladro nella vita privata resta un ladro anche nell'esercizio della professione. Purtroppo, l'ipocrisia ed il malcostume dominante in questo paese, hanno fatto si che simili deficienze 'personali' vengano tollerate,  
       

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