Il nostro sponsor

Il nostro sponsor

mercoledì 11 dicembre 2013

FORCONI E CONSIDERAZIONI

Probabilmente mi pentirò di quello che sto per scrivere.
Però non riesco a considerare con paura le manifestazioni dei così detti "Forconi".
Mi fa più paura l'indifferenza che per troppo tempo ha dato carta bianca  ad una classe dirigente incompetente,  disonesta e, molto spesso, in mala fede.
Leggo articoli sdegnati contro l'attacco a sedi sindacali, denunciato dalla CGIL: un attacco alla democrazia, dichiarano molti giornalisti cui fanno eco le dichiarazioni di molti bloggher. Come se il maggiore sindacato italiano sia il baluardo della democrazia. Se baluardo è  a mio modo di vedere, lo è solo in nome di una democrazia parolaia ed ineffettiva, invocata più per mantenere inalterate certe posizioni  che per facilitare la partecipazione effettiva della gente. Anche attraverso l'educazione. Anche nel sindacato, l'impressione è che gli interessi generali siano stati scambiati per gli interessi di pochi, e che questi pochi siano coincidano con lo stesso apparato  che li governa. Stesso discorso vale per tutte le istituzioni democratiche, il parlamento prima fra tutte. Ma non perché il parlamento sia di per sé antidemocratico, (tutt'altro) ma perché sembra che chi ne occupa i seggi ne invochi la  sacralità  solo per mantenere i propri privilegi; sono quindi i parlamentari stessi, semmai, i principali artefici dell'impoverimento della valenza democratica di questa istituzione.  
In sostanza, le urla di sdegno mi suonano vuote ed ipocrite perché sembrano provenire da una classe dirigente vuota, ipocrita e fattualmente discreditata.
Detto questo è doveroso aggiungere un'altra osservazione.
Credo che questa classe  dirigente sia  il frutto di una certa mentalità strabica sbilanciata esclusivamente sui diritti piuttosto che sui doveri. Non vorrei quindi che queste manifestazioni si riducano ad una mera protesta distruttiva, volta solo a chiedere senza che nessuno si ponga il problema: cosa posso fare io per migliorare le cose? E' una frase di Kennedy, meravigliosamente passata di moda.

Questo blog si intitola indignarsi senza adeguarsi; queste manifestazioni indicano indignazione; indicano malessere; segnalano come un certo stato di cose non venga più tollerato. In questo senso le vedo con sollievo, le considero come un utile pungolo, verso gli incapaci che ci governano affinché si ritirino di buon ordine lasciando spazio a forze nuove (nessun riferimento - per carità - agli schifosi fascisti).  
Senza  mai dimenticare che gli incapaci al governo sono il prodotto della società che ha permesso loro di governare.

Nessun commento:

Posta un commento