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mercoledì 23 luglio 2014

I N T R I G H I !

La nuovissima Soap di 'indignarsi non basta'

Episodio 2 - I poteri del pREsidente


Sette di mattina.
Mentre a Berlino Anghela rifletteva su come mettere al riparo il Reich dalla minaccia di recessione, a Roma il sole mediterraneo inondava di luce i fulvi capelli di MariaElena: eccola, occhi bassi, pudica come una Madonna del Vasari, al cospetto di Matteo, mentre attendeva immobile che il suo demiurgo la invitasse a parlare. Sul lato opposto della scrivania stile Ikea, baciato da un raggio di sole il Primo Ministro, sorridente, le rivolse il temuto cenno di assenso.
"Matteo...." Balbettò "Il Movimento ci sta creando problemi. Con quegli emendamenti rischiamo di non rispettare le scadenze che ti sei dato. E poi c'è l'atteggiamento di certa stampa ostile....."
Venne interrotta.
"Oh, MariaElena, per me la parola 'problemi' non esiste. C'è solo la parola 'soluzioni'!"
"Sì, Matteo, ma...."
Il sorriso del 'Rapido Leader' espresse condiscendenza - facendo tremare MariaElena - per trasformarsi poi in un ghigno da monello impunito.
"Lo so, ci devo sempre pensare io. Tu vai MariaElena, pensa a tenere la barra ferma laggiù al senato."
La madonna contrita, si dileguò con un giro di tacchi mentre il rapido leader già stava con lo smartphone all'orecchio.
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Giorgio, alzò la testa e diresse uno sguardo vacuo ai giornalisti in piedi avanti a lui, in procinto di consegnarli il ventaglio rituale. 
La cerimonia del ventaglio era nata nel 1870 quando nel parlamento, privo di sistemi moderni di ventilazione, il ventaglio costituiva l'unico mezzo per alleviare la calura estiva; nato come un dono dei giornalisti parlamentari al Presidente dell'Assemblea, l'usanza venne successivamente estesa al Presidente della Repubblica. A Giorgio pREsidente, la cerimonia in sè non interessava; era solo l'occasione di mettere  a servizio del grande disegno i propri straordinari poteri.
Le grigie sopracciglia incorniciavano lo sguardo da nonno severo; le labbra rinsecchite si mossero e con voce tonante esclamò:
"LA DISCUSSIONE SUL BICAMERALISMO E' STATA LIBERA! BASTA CON I PREGIUDIZI!"
Un giornalista stette lì lì per osservare come coloro che non condividevano l'impianto della riforma fossero stati cacciati dalla commissione incaricata di valutarne la costituzionalità, ma si morse la lingua e tacque: non era consentito replicare al pREsidente:
"La necessità è quella di superare l'estremizzazione dei contrasti nell'espressione del dissenso"   
Pausa prima di sferrare il colpo, il suo potere più temuto: il giudizio privo di appello.
"Una estremizzazione INGIUSTA e rischiosa!"  
La forza della sentenza travolse i giornalisti,schiantandoli.
"Le ostilità alle riforme costituzionali sono dettate da una PREGIUDIZIALE DIFFIDENZA e contestazione che pregiudicherebbero ancora una volta l'esito della riforma della seconda parte della Costituzione." Annichiliti, i rappresentanti  della libera stampa trascrissero diligentemente le parole di Giorgio: il pREsidente aveva svolto il proprio dovere, la linea editoriale era stata segnata. Ma qual'era il suo disegno? 
   
Nel frattempo la Mogherini leggeva - senza capire - la relazione sulle minacciate ritorsioni economiche contro la Russia e  Graziano, sottosegretario alla presidenza del consiglio, si trovava a colloquio con Carlo editore di note testate giornalistiche. Carlo era simpatizzante del partito  nonché capitano d'industria; di molte industrie.... Molte delle quali in pessime acque... 
Cosa bolliva in pentola?  


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